Roma – Google e VMWare hanno stretto un accordo per trasformare iChromebook in veri PC, vale a dire dando la possibilità agli utenti di far girare gli ambienti operativi Windows e il relativo software direttamente dallo schermo dei thin-client Internet-dipendenti commercializzati dai partner di Mountain View.
L’accordo mira prevedibilmente a conquistarsi i favori del pubblico enterprise , fornendo una soluzione per far girare le applicazioni esclusive per i sistemi x86 senza la necessità di dover usare un PC: le aziende interessate possono abbonarsi al servizio Horizon DaaS (deskptop-as-a-service) per virtualizzare Windows e usare le suddette applicazioni su Chrome OS. La connessione a Internet senza interruzioni è ovviamente obbligatoria.
Google mostra di voler spingere l’acceleratore sull’offerta di sistemi Chrome OS anche in virtù della fine del supporto ufficiale a Windows XP fissata per il prossimo aprile, termine oltre il quale i soggetti più coscienziosi verranno posti di fronte alla prospettiva di continuare a usare un sistema vulnerabile o aggiornare – magari non a Windows 8 ma a qualcosa di alternativo ed economico come sono appunto i terminali Internet-dipendenti basati su Chrome.
E parlando di virtualizzazione, anche il management di Microsoft valuta il da farsi con gli ambienti ex-Metro : le fonti parlano di discussioni interne sull’opportunità di implementare il supporto nativo delle app Android su sistemi Windows (8.x) e Windows Phone, una mossa che ha i suoi pro e i suoi contro ed è quindi valutata con il massimo di attenzione ai piani alti di Redmond.