Con la scadenza ormai alle porte, la Fattura Elettronica è oggi vista da molti più come un obbligo, un ennesimo dovere normativo a cui conformarsi, che come un’opportunità. Un malcontento che serpeggia tra una parte non indifferente del popolo delle Partite IVA e del mondo imprenditoriale, tra coloro che faticano a vedere la nuova modalità per l’emissione delle fatture come uno step importante nel percorso di Digital Transformation imboccato dal paese.
Fattura Elettronica: favorevoli e contrari
Se da un lato l’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano afferma che “l’obbligo di Fatturazione Elettronica tra privati è percepito come un volàno di digitalizzazione per circa il 50% delle imprese italiane”, dall’altra da alcuni sondaggi condotti dalle associazioni di categoria emerge uno scenario differente. È il caso della ricercacondotta da Confartigianato Mantova secondo la quale “per il 75% delle imprese artigiane mantovane la fatturazione elettronica non è utile per combattere il peso della burocrazia” e “ben il 75% degli imprenditori intervistati la ritiene inutile in quanto le difficoltà superano i vantaggi”. Favorevoli e contrari, dunque, vantaggi e svantaggi.
Una manifestazione per il NO
A fungere da cassa di risonanza al coro di chi protesta è una forza politica, Fratelli d’Italia, che per la giornata di domani ha organizzato una manifestazione di fronte al Parlamento. Lo schieramento, sulla propria pagina Facebook, definisce senza giri di parole una “follia” la nuova imposizione che diverrà operativa a partire dal primo giorno del 2019. C’è anche un sito, NoFatturaElettronica.it, che si oppone alla misura sostenendo la sua inefficacia nella lotta all’evasione e come la sua introduzione andrà a complicare l’attività degli imprenditori a livello burocratico anziché semplificarla. Il movimento chiede un rinvio della riforma al 2022
Il focus della manifestazione, va precisato, non sarà esclusivamente sulla Fattura Elettronica (a poche settimane dal termine non fatichiamo a immaginare che la richiesta rimarrà inascoltata), ma tocca altri punti come la già parecchio contestata e discussa pace fiscale, il sistema di accertamento che la leader Giorgia Meloni definisce “grande fratello fiscale” e la flat tax.