Utilizzo anomalo della SSD sui nuovi Mac con Apple M1.
Nei casi più estremi si è già arrivati al 13% del TBW (Total Bytes Written). Si tratta di una stima effettuata dai produttori per indicare il volume massimo dei dati che è possibile elaborare nel ciclo vitale di una memoria a stato solido. Questo in un paio di mesi o poco più. Non è difficile comprendere le preoccupazioni degli utenti, considerando anche come le SSD presenti sui nuovi Mac M1 siano saldate alla scheda e non facilmente sostituibili senza rivolgersi ai centri dell’assistenza specializzata.
Che l’affidabilità e le prestazioni delle SSD siano destinate a decadere nel tempo è cosa nota, ma non con questi ritmi. Così il rischio è quello di trovarsi nel giro di un paio di anni alle prese con unità non più utilizzabili, anzi, si corre il rischio di veder compromessi i propri dati.
Ignote al momento le cause del problema. Dalla mela morsicata tutto tace nonostante il moltiplicarsi dei feedback. Potrebbe trattarsi di un qualche bug presente nel codice del sistema operativo macOS Big Sur oppure di un comportamento previsto: qualcuno ipotizza l’impiego dello storage come RAM virtuale tramite memory swap.
Non resta che attendere delucidazioni da Cupertino che proprio sui nuovi Mac ARM con M1 ha puntato e sta puntando molto, anche in prospettiva. Il 2021 vedrà quasi certamente debuttare la seconda generazione del chip, già battezzato M1X dalle voci di corridoio: potrebbe essere presente nei prossimi MacBook Pro.