Ruba oggi e decritta domani (se ci riesci)

 

Il Quantum Computing dei cattivi.

A sollevare il problema è il National Institute of Standards and Technology (NIST) tramite Technology Review, lanciando un monito che sa di allarme anticipato: quello che oggi non è ancora un problema, presto lo sarà. Quando lo sarà, succederà improvvisamente e colpirà quanti non siano pronti. Di qui l’impegno a non prendere sottogamba la questione: per evitare di dover agire in assoluta emergenza quando la svolta accadrà, bisogna portarsi avanti fin da ora.

Il Quantum Computing è qualcosa che oggi è ancora totalmente embrionale, con costi elevatissimi ed una gestione estremamente complessa. L’innovazione, però, fa passi da gigante ed in pochi anni si potrebbe arrivare a situazioni ben differenti da oggi. Ecco perché il pericolo è imminente pur se ancora invisibile: il giorno in cui la forza bruta del Quantum Computing potrà essere utilizzata, non ci sarà protocollo crittografico che possa reggere l’urto.

Il rischio è che presto possa prendere il via una sorta di attacco maligno anticipato, basato sull’idea di rubare subito tutte le informazioni che si riesce (magari da agenzie o enti federali di importanza strategica), per poi decrittare il tutto tra qualche anno, quando finalmente sarà tecnicamente possibile. La minaccia, che oggi può sembrare vaga, è invece estremamente concreta e prevedibile, benché proiettata su un futuro che non si sa ancora quanto lontano possa essere. Il NIST non vuol tuttavia perdere tempo: fin da ora è necessario studiare protocolli crittografici “a prova di Quantum”, basati su prerogative differenti da una semplice sfida di forza tra guardia e ladri.

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