Zoom su iPad ha un potere speciale di troppo.
Un accorgimento particolarmente utile poiché consente, ad esempio, di scrivere o consultare gli appunti, i documenti e le risorse online mentre si è impegnati in una videochiamata, senza interrompere la trasmissione del flusso audio-video catturato. L’autore della scoperta ha provato a mettersi in contatto con Zoom per saperne di più, senza però ricevere alcuna risposta.
Non è dunque da escludere che il gruppo di Cupertino abbia concesso, in via del tutto eccezionale, una serie di permessi extra a sviluppatori di terze parti particolarmente noti o autori di applicazioni parecchio diffuse. Qualcosa di molto simile è emerso anche durante i dibattimenti della causa legale che vede Apple scontrarsi nelle aule di tribunale con Epic Games: esiste una sorta di whitelist, un elenco di software house alle quali è consentita una maggiore libertà d’azione, una di queste è Hulu che si occupa dell’omonimo servizio di streaming.
Doveroso attendere una replica ufficiale da parte della società prima di trarre conclusioni, ma quanto reso noto non può che stridere considerando quanto più volte sostenuto e ribadito dal CEO Tim Cook e dai suoi, per rispondere alle accuse mosse sul fronte antitrust, ovvero la scelta di mantenere una condotta esemplare e del tutto trasparente, trattando ogni sviluppatore allo stesso modo, indipendentemente dalla portata del suo business.